In conclusione, il valore aggiunto del Padule di Fucecchio non deriva semplicemente dalla somma della sua pesante memoria storica e della stupefacente meraviglia che la sua biodiversità ci offre, né dalla loro contrapposizione, che porterebbe a cercare un vincitore per differenza. Piuttosto, è l’equilibrio traballante tra questi due aspetti che ci impedisce di mettere a tacere le nostre riflessioni, mantenendoci costantemente in tensione tra dolore e gioia. Questo equilibrio ci ricorda la precarietà del dono più prezioso che abbiamo ricevuto ma che l’uomo si può stupidamente negare in un istante: la vita.
Alla domanda iniziale se la bellezza (meraviglia) possa prevalere definitivamente sulla barbarie (memoria), posso rispondere che potrebbe, ma che non dove accadere. Se ciò avvenisse, significherebbe che abbiamo perso la memoria, e con essa anche quella sensazione d’angoscia che ci accompagna nelle passeggiate e che è fondamentale per attribuire un valore ancora maggiore alla stessa bellezza del luogo. Viceversa, la memoria potrebbe vincere solo per nostra incuria ecco perché rimane importante preservare questo bellissimo luogo.