Per molti secoli, la raccolta delle erbe palustri e la loro lavorazione hanno rappresentato una delle attività più caratteristiche del Padule di Fucecchio. Questa tradizione, portata avanti fino al secondo dopoguerra, si è sempre basata su antichi saperi tramandati di generazione in generazione.
La Cannella, il Sarello, la Sala, la Gaggia e altri arbusti tipici della palude venivano lavorate per creare una vasta gamma di manufatti destinati all’uso quotidiano e familiare come cesti, borse e “cappellotti” per damigiane, oltre che per l’impagliatura delle sedie e dei fiaschi. La raccolta iniziava verso la fine di giugno e coinvolgeva gruppi di raccoglitori, chiamati “branchi”, composti da 50-60 persone tra contadini e braccianti. La raccolta delle erbe seguiva diverse fasi, e la prima pianta a essere raccolta era sempre il Sarello. Questo veniva tagliato principalmente dalle donne, raccolto in mannelli e poi in fasci dagli uomini. Dopo essere stato lasciato a essiccare, veniva trasportato al luogo di lavorazione, dove veniva sciolto e pettinato per selezionare i fili migliori e infine zolfato per renderlo adatto alla creazione di manufatti durevoli. Niente andava sprecato della raccolta: il biodo era usato per coprire i tetti, il fiore di cannella serviva per la produzione di spazzole e granatine, la cannella destinata all’alimentazione animale e il pattume utilizzato come imballaggio per le damigiane.
Oggi, grazie alla collaborazione tra associazione Intrecci Onlus e Associazione amici del Padule di Fucecchio, la produzione con la Sala è ripresa in una piccola porzione della Riserva Naturale, utilizzando metodi tradizionali ma adattati per garantire la compatibilità con le esigenze di conservazione dell’area. Il luogo scelto per questa ripresa è lo stesso utilizzato in passato, e la pianta cresce spontaneamente. I manufatti prodotti, che nella seconda metà del secolo scorso erano stati sostituiti da materiali industriali come la plastica, rappresentano un progetto che trae ispirazione dai saperi del passato, ma che guarda al presente e al futuro, puntando su prodotti più belli, funzionali e a basso impatto ambientale. Attraverso i cesti e gli oggetti intrecciati con queste erbe, si mantiene un legame profondo con la storia, la cultura e la natura del luogo poiché raccontano storie di tradizioni tramandate, di antichi mestieri e di un rapporto autentico con l’ambiente circostante.
Organizzazione attività: Ass. Intrecci Onlus – www.facebook.com/intrecciassociazione e Amici del Padule – www.amicidelpaduledifucecchio.org
Referente: Antonella Billi (Presidente)
Contatti: 370 3695621- amicidelpaduledifucecchio@gmail.com
Target: Turisti interessati al turismo culturale e naturalistico, appassionati di artigianato, la comunità locale, educatori e studenti, amanti della natura, artigiani e creativi, acquirenti di prodotti eco-sostenibili, operatori turistici e culturali, oltre a media e blogger.